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Quando vedo la nostra Samurai ammutolisco...

Bassa , lunga, stretta e nera tanto che ti viene paura di guidarla e desiderio di domarla.
A prima vista la Samurai Chopper sembra un cancello con ruote da furgone, un micro serbatoio e quell'ammasso di cilindroni e carteroni, poi ti soffermi sui freni da locomotiva ed i comandi a micro-switch e cominci a strabuzzare gli occhi... Lentamente inizi a scorrere saltando da un dettaglio all'altro, da un contrasto all'altro, da una chicca all'altra. L'alternanza tra il nero, il cromo e l'ottone è ipnotico come un pinball in pieno bonus ball.

Ti soffermi sui braccetti ricavati dal pieno di bellissimo alluminio occultati dalla vernice e nascosti dallo scarico inossidabile in vero tubo dritto da 2 semplici pollici.
Vedi sospensioni mirabolanti e soffici ma non vedi ombra di un ammortizzatore. Vedi dadi stranissimi usati solo nelle più remote costellazioni che tirano tiranti di registri con snodi Uni-Ball che regolano micrometricamente il precarico del nulla.Poi vedi la verniciatura e cominci ad entrare in tutti i livelli di nero che ci possono stare in un serbatoio così piccolo.
Ed il cromo, le molle della Springer, il manubrio chiatto e dritto ed il catenone da ponte sul Tamigi.
Poi ci salti sopra e parti e sei l'uomo più felice della terra.