GHOST

ROBERTO VA A BONEVILLE

Il navigatore del Multivan alle nove e trenta ci ferma davanti al cancello chiuso di una cascina. Scendo dall’auto. Nel cortile una signora anziana sa già quale sarà la domanda che le rivolgerò. Prima di me al di là del cancello grigio ha ascoltato le stesse parole da Graziano Rossi, Marco Belli, Makoto Tamada.
“Si, questo indirizzo è via Ca’ Nove uno, ma hanno dato lo stesso nome a una via della zona industriale qui vicino. Dovete tornare verso Verona. Al semaforo girate a sinistra e alla prima rotonda a destra.”
Spengo il navigatore tedesco e ci affidiamo a Google Map. Lo smartphone di Diego in dieci minuti ci porta davanti al cancello della In-Motion. Gianna ci accoglie in ufficio. L’aria condizionata ci urla, come se servisse, che fuori ci sono quaranta gradi. Attraverso i vetri, nel capannone, i marchi HRC e Minolta sanno di MotoGp. Lungo la parete una fila di serbatoi colorati con il marchio Zaeta. La ragazza con i leggings azzurri imballa nelle scatole i cerchi Kineo pronti per essere spediti. Un bel culo….

 

Roberto ci ha dato appuntamento qui, nell’azienda di Giulio Bernardelle, per realizzare le fotografie che racconteranno la prima puntata di questo progetto folle. Folle come lo sono i progetti che legano stretti gli uomini alle passioni. Roberto Maria Crepaldi è un sessantino figlio d’arte. A diciassette anni accompagnava i clienti della concessionaria del padre a ritirare le auto da Enzo Ferrari. Negli anni ha contribuito a portare in Italia i marchi Jaguar, Aston Martin, Triunph, Harley Davidson e Husquarna. Nel 1993 ha fondato il team CR&S Britten e con la Britten V 1000 ha partecipato a tre edizioni del Tourist Trophy.
Oggi, con il marchio RMC, Record Motor Cycles, lavora per andare sul lago salato di Boneville e battere quel record di velocità fermo a quattrocentoventitre chilometri all’ora.
Mentre Diego prepara corpi macchina e obiettivi, la squadra di Roberto a poco a poco si riunisce. Ugo Torri è un imprenditore e un gentleman driver con la passione per la velocità e le belle moto. Giulio Bernardelle è il responsabile tecnico del progetto. Ha vinto due mondiali con Valentino Rossi e Roberto Locatelli, è stato direttore tecnico dei team Pramac Honda e Konica Minolta Honda in MotoGp. Donato Cannatello è il designer responsabile della carrozzeria streamlined della moto. Dario Marchetti ha corso su pista e su strada, nel mondiale, in superbike, nell’endurance, a Macao e Suzuka. In America ha già vinto a Daytona e sul lago salato di Boneville sarà quasi sdraiato sulla RMC per correre a oltre quattrocentoventi all’ora verso il record.
I ragazzi di In-Motion portano fuori dal capannone il prototipo della RMC. Il team si stringe intorno alla motocicletta. Diego inizia a scattare.

Immaginatevi un tardo pomeriggio invernale, un uomo si siede alla sua scrivania, ha davanti un foglio bianco sul quale sta per iniziare a tracciare i primi, emozionati, segni di matita facendo prendere forma allo schizzo del suo sogno, a due ruote, con un marchio tutto suo, che non nasconde certamente i traguardi ambiziosi che vuole raggiungere, Record Motor Cycles.
Quest’uomo si chiama Roberto Maria Crepaldi, e di sogni a due ruote ne ha già realizzati parecchi. Nasce professionalmente nell’ambiente delle quattro ruote, iniziando a lavorare con il padre, che era Concessionario Ferrari. Lui, giovanissimo, ha così modo di conoscere da vicino un personaggio importante per la sua formazione e che di sogni ambiziosi realizzati se ne intende parecchio, Enzo Ferrari.
Dopo l’esperienza nel settore auto, dove passa da Ferrari a Jaguar a Aston Martin, Roberto si dedica alla sua grande passione, le moto, e non si ferma al solo piacere di guidarle. A inizio anni ‘80 partecipa al rilancio in Italia di tre marchi assai famosi quali Harley Davidson, Triumph e Husquarna. Nel 1993 fonda il Team CR&S, CafeRacer & Superbikes e incontra un altro personaggio importantissimo, il neozelandese John Britten, un architetto appassionato di moto che ha progettato e costruito nel garage di casa la sua una moto da corsa che porta il
suo cognome. Motore bicilindrico a V 1000 cc con soluzioni ciclistiche geniali ed innovative, la Britten corre nella neonata categoria B.E.A.R.S (riservata a prototipi di moto bicilindriche e tricilindriche non giapponesi) e il Team CR&S diventa il punto di riferimento in Europa e con la Britten V1000 prende parte a moltissime gare internazionali titolate, tra cui 3 Tourist Trophy all’Isola di Man e vince il Campionato B.E.A.R.S. World Series.
Roberto e John sono molto amici, hanno idee ed obiettivi comuni e in comune hanno anche tantissima passione che, condita con altrettanta energia, gli permette di raggiungere questi ambiziosi traguardi tecnici e sportivi. Come molte belle ed emozionanti storie, anche questa purtroppo vive un terribile momento quando, nel settembre del 1995, un brutto quanto inesorabile male si porta via John, a soli 45 anni. Roberto e il Team CR&S tornano al Tourist Trophy nel 1996, su quella magica isoletta spersa nel Mare d’Irlanda, laddove tutto era iniziato pochi anni prima, e con Shaun Harris alla guida, la Britten V1000 passa sotto la bandiera a scacchi del Senior TT, una grandissima soddisfazione per ricordare ed onorare il suo costruttore con un altro sigillo sportivo importante che lega indissolubilmente quel sodalizio vincente venuto dagli antipodi e che non mancherà di stupirci ed emozionarci ancora in futuro …statene certi.
Nel 2002 Roberto diventa costruttore e il marchio CR&S presenta due interessanti ed originali moto, la monocilindrica CR&S VUN nel 2005 e la bicilindrica CR&S DUU nel 2009.
Torniamo a quel foglio di carta, che pochi minuti dopo, di bianco ha ben più poco. Roberto, che anche in questo ha le idee ben chiare, oltre ad aver tracciato le linee della moto che dovrà nascere, ha già anche in mente la formazione che dovrà trasformare quella bozza, prima affinandola e poi materializzandola, dando vita a un prodotto davvero unico e terribilmente veloce, tanto veloce da onorare il marchio che porterà sul serbatoio nel tentativo di stabilire un nuovo Record di Velocità, anzi due, sul lago salato di Boneville.
La squadra deve essere coesa ed efficace, perché di lavoro da fare ce ne sarà davvero tanto e bisognerà farlo bene, molto bene. Per questo Roberto viene affiancato da Ugo Torri, imprenditore, grande appassionato di due ruote e che di traguardi ambiziosi raggiunti se ne intende parecchio, Ugo è il direttore del Progetto RMC.

Per la parte tecnica la responsabilità progettuale ed esecutiva di questa affascinante avventura viene assunta dall’ingegner Giulio Bernardelle, con vastissima esperienza nel mondo delle corse sia nei motori a due tempi, contribuendo ai Titoli Mondiali di Roberto Locatelli e Valentino Rossi in sella alle Aprilia 125 e 250 cc, sia nel campo dei propulsori a quattro tempi con trascorsi in MotoGP.
L’aerodinamica è l’altro capitolo di fondamentale importanza per battere il record attuale, che a Boneville per la categoria Partially Streamlined, parzialmente carenate con pilota esposto, dove i nostri hanno deciso di cimentarsi, è di 423 km/h. Si, avete letto bene sono quattrocentoventitrè chilometri all’ora, e le linee delle moto saranno curate e realizzate da Donato Cannatello, titolare della Given, dinamica azienda specializzata nello studio prototipale e nella realizzazione di carrozzerie complesse.
Anche nella scelta del pilota Roberto dimostra nuovamente di saperci fare davvero. Colui che avrà l’onere, e l’onore, di ruotare la manopola del gas si chiama Dario Marchetti, pilota professionista dalla carriera ultra trentennale, Dario ha corso in molte delle piste e dei tracciati più importanti ed affascinanti del mondo, da Daytona a Macau collezionando tantissimi successi. Durante una piacevole chiacchierata Dario mi confida: “sai, il fatto che abbiano scelto me non solo mi riempie d’orgoglio, sono emozionato e davvero onorato di fare parte di questo Team, Roberto lo conosco da tanto tempo e lo stimo molto, siamo amici e per lui ho già corso qualche anno fa, proprio su quella fantastica moto chiamata Britten V1000 del Team CR&S”. Tutto torna, magicamente, con passioni ed emozioni che si ritrovano e si intrecciano. “Poi”, prosegue, “alla mia lunga carriera mancano solamente due cose, un tentativo di Record ed il Tourist Trophy dell’Isola di Man al quale dovevo prendere parte negli anni ‘80 ma per quest’ultimo ormai è tardi”.
Grande Dario, ora pensiamo al Record e poi per il TT – inteso come Lap of Honour – forse si potrà fare qualcosa …ma per il momento non sveliamo nulla e restiamo concentrati su Bonneville.
Completano il Team il Responsabile Media Riccardo Capacchione, giornalista professionista nonché valido tester per moltissime riviste di settore e Raffaele Canepa, fotografo, e regista che svolgerà la funzione di Produttore Media.
Il progetto è davvero interessante e tecnicamente assai intrigante. Un telaio con struttura mista ospiterà il propulsore aspirato a 8 cilindri, molto compatto, posizionato longitudinalmente. Le cilindrate saranno di 2000cc per “Red Spirit”, che rende omaggio all’immensa cultura motociclistica italiana, per molti anni punto di riferimento assoluto per tutte le altre nazioni, e di 2500 cc per “Tribute to John Britten” per onorare questo geniale personaggio che con pochi mezzi, coadiuvato da un manipolo di amici tecnici, ha creato una delle più belle motociclette da corsa mai esistite, suggellando il forte legame tra John e la velocità. Nel 1993 un siluro motorizzato Britten V1000 conquistò i Record mondiali sul quarto di miglio e sul miglio con partenza da fermo e sul chilometro lanciato.
I lavori procedono spediti e tra qualche tempo potremo sentire il suono di questo poderoso propulsore che avrà una potenza di oltre 400 cavalli. E’ partito il conto alla rovescia per la Boneville Speed Week del 2017. Ghost avrà il piacere e l’onore di raccontare tutte le tappe evolutive di questa bella ed emozionante avventura.
Grazie Roberto e grazie a tutto il Team RMC. Bonneville si avvicina, accendiamo i motori!!!

 

Testo: Pier Giuseppe Ortalda
Foto: Diego Mola